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4 febbraio 2017

Energia Solare negli Emirati Arabi Uniti

Come sta cambiando negli Emirati Arabi Uniti l’approccio all’energia solare


Energia solare negli Emirati Arabi Uniti? Non è un controsenso? Parlare dell’energia rinnovabile per eccellenza nei luoghi dove le fonti fossili hanno riscosso maggior successo in tutta la storia dell’umanità? Dove potenti uomini si sono arricchiti grazie a enormi giacimenti di petrolio che permettevano ai vicini occidentali di far muovere le proprie macchine? E’ tutto vero, il vento sta cambiando, e gli uomini d’affari di Dubai hanno capito in quale direzione.

Il motivo del cambiamento nella nostra società è quasi sempre economico: dalla rivoluzione industriale fino ai giorni i nostri, il consumismo ha cambiato il nostro modo di vivere, e ciò che spinge un’azienda a rinnovare le proprie basi è di sicuro il denaro. Non stupisce allora che il calo dei prezzi dell’energia solare porterà sicuramente a un’evoluzione del mercato energetico, ma forse, grazie a questo, finalmente si riuscirà ad unire l’utile all’ecologico, il risparmio all’innovazione e l’efficienza alla tecnologia.

Già lo scorso anno le energie rinnovabili risultavano più competitive delle fonti fossili negli Emirati Arabi Uniti; se il Paese riuscisse a conseguire entro il 2030 l’ambizioso obiettivo di portare a una quota del 10% la fetta di energia coperta complessivamente dalle fonti rinnovabili e al 25% la quota di rinnovabili nel mix elettrico, otterrebbe notevoli vantaggi sotto il profilo ambientale ed economico (secondo le stime degli analisti, gli Emirati Arabi potrebbero infatti risparmiare ben 1,9 miliardi di dollari all’ anno sulla spesa energetica).

I motivi della riscossa delle energie rinnovabili sono da ricercare come detto nel profilo economico del Paese, strettamente collegato al decremento dei costi produttivi e all’aumento dei costi di altre fonti di energia. Il gas naturale, che copre quasi il 100% del fabbisogno elettrico nazionale, a causa dei cali della produzione interna sta diventando sempre più costoso perché il Paese è costretto a ricorrere alle importazioni dall’estero.

Gli esperti fanno notare che nei prossimi anni il costo del solare è destinato a diminuire ulteriormente. Nel mese di gennaio 2015, l’appalto per il Mohammed bin Rashid Solar Park di Dubai si è infatti concluso con l’assegnazione al miglior offerente per meno di sei centesimi di dollaro per kWh con un contratto della durata di 25 anni e a prezzo invariato, divenendo un record: si trattava fino ad allora, del prezzo più basso mai raggiunto dall’energia solare in tutto il mondo!


Dopo aver perso questo primato per circa un anno e mezzo a favore del Cile (2,91 centesimi di dollaro per un impianto fotovoltaico da 120 MW), gli UAE (United Arab Emirates) se lo sono ripreso grazie all’offerta di un consorzio di aziende asiatiche del valore di soli 2,42 centesimi di dollaro per kWh. Il progetto solare Sweihan da 350 MW risulta essere nella storia l’impianto col più basso costo del kWh solare.


Per confrontare l’energia solare con un’altra tipologia di energia, basta pensare alla centrale atomica di Hinkley Point C, a cui il Governo britannico ha concesso recentemente la seconda autorizzazione necessaria e che a regime venderà la sua elettricità a un “prezzo fisso” di oltre cinque volte (circa 12 centesimi per kWh) quello stabilito per la centrale di Abu Dhabi.

Sempre dal punto di vista del calo generale dei prezzi delle energie rinnovabili, la danese Dong Energy a luglio 2016 si è aggiudicata la concessione per il progetto eolico “Borssele 1 e 2” grazie ad un’offerta davvero convincente: l’energia prodotta a regime dalle turbine sarà pagata solo 72,7 euro al MWh (circa 8 centesimi di dollaro al kWh) e si tratterà del prezzo più basso mai finito in gara per l’eolico offshore.

Un altro segno di cambiamento di vedute da parte degli Emirati Arabi è sicuramente l’evento “Abu Dhabi Sustainability Week”, svoltasi a gennaio 2016, il quale obiettivo era di organizzare incontri, convegni e mostre in cui i governi e gli esperti mirassero a indirizzare lo sviluppo sostenibile verso l’energia pulita, accostandoci le diverse politiche economiche di supporto.

tratto da: scienzaverde.it